(di Valentina Giurbino)
L’apprendimento è quella competenza che ci permette di modificare il nostro comportamento in seguito ad esperienze vissute o a interazioni con l’ambiente che ci circonda.
Il senso comune associa abitualmente il termine apprendimento quasi esclusivamente all’esperienza scolastica.
In realtà, è facile notare quante e quali situazioni ci mettono in condizione di imparare qualcosa che utilizzeremo in futuro per meglio adattarci all’ambiente in cui viviamo.
Se consideriamo l’età evolutiva, l’apprendimento non è solo adattamento all’ambiente, ma diviene anche prerequisito fondamentale per preparare il soggetto alla fase di sviluppo successiva.
In particolare, se osserviamo la fascia di età tra gli 0 e i 6 anni, diventa sempre più evidente che l’ambiente che circonda il bambino, non solo lo induce ad apprendere, ma ha anche dei compiti finalizzati, che lo conducono al momento in cui l’apprendimento formale diventa fondamentale: l’età scolare.
Ma cosa sono i prerequisiti di apprendimento?
Sì tratta di un insieme di competenze che coinvolgono specifiche funzioni cognitive, connesse ad aspetti attentivi, motori e motivazionali, e che sono alla base della successiva strutturazione delle conoscenze e degli apprendimenti formali (letto-scrittura e calcolo).
Comprendere quanto un bambino abbia raggiunto una buona competenza nell’acquisizione dei prerequisiti, ci permette di strutturare interventi mirati alla gestione di eventuali situazioni di fragilità.
Per quanto riguarda il processo di letto-scrittura, i principali prerequisiti sono:
• Consapevolezza fonologica, intesa come la capacità di riconoscere le componenti fonologiche delle parole (fonemi, sillabe o altre unità di suono) e di manipolarle intenzionalmente.
• Riconoscimento di lettere: è la consapevolezza della corrispondenza grafema fonema e permette al bambino di trasformare le parole scritte in codice verbale orale;
• Denominazione rapida automatizzata: cioè la denominazione veloce di stimoli famigliari: rappresenta capacità di reperire le informazioni disponibili nella memoria;
• Ampiezza lessicale e comprensione morfosintattica: comprendono le abilità morfosintattiche (grammatica, morfologia, sintassi) e il lessico;
• Memoria fonologica a breve termine: permette di mantenere e manipolare gli stimoli per il tempo necessario a svolgere un compito; influisce su tutte tre le componenti di base del processo di lettura: decodifica, comprensione e velocità di lettura;
• Discriminazione visiva e uditiva: la prima è la capacità di riconoscere i grafemi, distinguendoli da altri segni grafici, e differenziarli tra loro in funzione della forma e dell’orientamento spaziale, mentre la Discriminazione uditiva è la capacità di discriminare i suoni linguistici e di riconoscere i singoli fonemi della lingua;
• Coordinazione occhio/mano: è la capacità di coordinare la percezione visiva con l’esecuzione di movimenti delle mani (motricità fine). Viene richiesta nel processo di scrittura per lo sviluppo di un buon grafismo (qualità del tratto grafico).
Inoltre, la scrittura va considerata anche come un compito fino-motorio in cui si eseguono sequenze di movimenti coordinati tra loro.
Bisogna, tuttavia, fare attenzione distinguere il tratto motorio e l’ortografia, dall’aspetto personale ed espressivo della grafia.
• Coordinazione occhio/mano: riguarda la capacità di coordinare e regolare i movimenti della mano;
• Abilità Visuo-Percettive: le capacità di discriminazione visiva e di riconoscere lo stimolo in forma globale anche quando viene presentato solo in parte.
Infine, lo sviluppo delle competenze di numero e calcolo è permesso da due tipologie di prerequisiti:
• Associazione rapida quantità/numero di oggetti ridotto (da 1 a 4), che consiste nello sviluppo delle competenze simboliche che consentono di riconoscere i numeri scritti e associarli alla quantità corrispondente.
• Memoria e abilità linguistiche, che permettono il calcolo a mente, la risoluzione dei problemi aritmetici e il recupero delle informazioni.